Il 2012 è stato un anno impegnativo e gravoso sotto molti punti di vista, dalla crisi economica europea agli scontri sanguinari in Nord Africa e Medio Oriente. Durante tutto l'anno Save the Children ha sostenuto interventi in un centinaio di località sul territorio nazionale e in più di 27 paesi nel mondo, riuscendo a raggiungere 2,2 milioni di beneficiari diretti.
Tutto questo è stato possibile grazie ai nostri sostenitori che ci hanno permesso di raccogliere 52,6 milioni. Grazie a questi fondi nel 2012 abbiamo potuto aumentare del 18% le risorse destinate ai programmi e raggiungere così oltre 100.000 beneficiari in più rispetto al 2011.
BILANCIO 2012
martedì 9 luglio 2013
martedì 18 giugno 2013
Testimonianza n°5
LA TESTIMONIANZA DELLA VOLONTARIA SIMONA
" Mi sono imbattuta in Save the children per caso, prima non sapevo della sua esistenza né come associazione né come volontariato. Parlando con delle amiche, che avevano partecipato già a qualche iniziativa, mi sono avvicinata al gruppo volontari di Pisa, dove Francesca, la nostra referente, mi ha spiegato come è nata l'associazione, di cosa si occupa e delle varie iniziative che coinvolgono noi volontari. Mi è piaciuto l'ambiente che ho trovato dove noi volontari siamo attivi e partecipi nel far conoscere l'associazione e nel raccogliere fondi per progetti che riguardano anche l'Italia e non solo i paesi poveri come qualcuno può pensare. Questo spirito di iniziativa mi ha convinto a continuare in quest'opera di volontariato. "
" Mi sono imbattuta in Save the children per caso, prima non sapevo della sua esistenza né come associazione né come volontariato. Parlando con delle amiche, che avevano partecipato già a qualche iniziativa, mi sono avvicinata al gruppo volontari di Pisa, dove Francesca, la nostra referente, mi ha spiegato come è nata l'associazione, di cosa si occupa e delle varie iniziative che coinvolgono noi volontari. Mi è piaciuto l'ambiente che ho trovato dove noi volontari siamo attivi e partecipi nel far conoscere l'associazione e nel raccogliere fondi per progetti che riguardano anche l'Italia e non solo i paesi poveri come qualcuno può pensare. Questo spirito di iniziativa mi ha convinto a continuare in quest'opera di volontariato. "
martedì 21 maggio 2013
L'isola che non ci sarà
In Italia 1 bambino su 3 è a rischio povertà. Il 18% dei ragazzi abbandona la scuola e 1 milione e mezzo vive in territori avvelenati. Il 40% dei giovani è senza lavoro e molti non riescono a formare una famiglia o lasciare la casa dei genitori. Questo è ciò che emerge dal rapporto L'isola che non sarà, lanciato in occasione della campagna Allarme Infanzia.
VISUALIZZA IL RAPPORTO
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sabato 4 maggio 2013
Testimonianza n°4
LA TESTIMONIANZA DELLA VOLONTARIA LAURA
" In Tunisia durante un'escursione ci vietarono di dare soldi ai bambini che mendicavano per strada. Io ero poco più che una bambina ma non scorderò mai la ressa di bambini che si accalcava intorno al nostro gruppo.
A distanza di anni ho capito che un piccolo gesto può cambiare tante cose. E sono fermamente convinta che se tutti ci impegniamo, se tutti facciamo un piccolo gesto, se tutti allunghiamo una mano verso quei bambini che ci guardano col naso all' insù, quel piccolo gesto può diventare un gesto veramente significativo, e avremo la possibilità di cambiare realmente qualcosa.
" In Tunisia durante un'escursione ci vietarono di dare soldi ai bambini che mendicavano per strada. Io ero poco più che una bambina ma non scorderò mai la ressa di bambini che si accalcava intorno al nostro gruppo.
A distanza di anni ho capito che un piccolo gesto può cambiare tante cose. E sono fermamente convinta che se tutti ci impegniamo, se tutti facciamo un piccolo gesto, se tutti allunghiamo una mano verso quei bambini che ci guardano col naso all' insù, quel piccolo gesto può diventare un gesto veramente significativo, e avremo la possibilità di cambiare realmente qualcosa.
Ecco perchè ho deciso di far parte di Save the Children"
venerdì 19 aprile 2013
Mettere fine all'esclusione invisibile
Il rapporto di Save the Children “Mettere fine all’esclusione invisibile” fa luce sul problema dell’istruzione a livello globale: sempre più bambini vanno a scuola, ma le disuguaglianze nell’apprendimento si trasformeranno in disparità di opportunità per il futuro. A due anni dalla scadenza degli obiettivi del Millennio, l’obiettivo è di aumentare l’accesso scolastico e la formazione di qualità per creare società più giuste, dove i diritti umani siano rispettati e la democrazia rafforzata.
martedì 9 aprile 2013
CAPITOLO 3
Eglantyne studentessa ad Oxford 1896
Dopo la morte del padre molte cose cambiarono, e i
cambiamenti invasero la famiglia Jebb al punto da rendere le corse sui prati e
la caccia alle farfalle solo un nostalgico ricordo. I bambini crebbero e
lasciarono il sicuro nido di The Lyth, e anche Eglantyne seguì l'esempio dei
fratelli.
Nel 1895 Eglantyne, contro il volere dei suoi genitori,
lasciò la casa d'infanzia per completare i suoi studi ad Oxford. Le
preoccupazioni dei genitori e dei parenti non erano strane all'epoca. Una donna
istruita era una donna indipendente, il che l'avrebbe distratta dalla sua
principale occupazione: la casa e la famiglia. Ma alla morte del padre, lo zio
Bun prese le redini e riuscì a convincere la madre Tye a mandare i nipoti all'università.
Fu così che Eglantyne andò alla Lady Margaret Hall di
Oxford. Ma, come ci possiamo immaginare, la situazione delle donne che
frequentavano l'università era molto diversa da quella di oggi. Intanto
dovevano essere scortate a lezione, poi non potevano partecipare ai circoli
della domenica, non potevano incontrare un collega di sesso maschile e dovevano
rientrare prima delle dieci per evitare una punizione. Come se non bastasse
alle donne non era riconosciuta la laurea vera e propria ma veniva conferito
loro un certificato.
Al suo arrivo alla LMH le venne dato un foglio con il
regolamento, il primo pensiero di Eglantyne fu di andarsene immediatamente o di
"Stare abbastanza da infrangere tutte le regole".
Nonostante non condividesse il rigido regolamento rimase a
studiare letteratura latina, filosofia, architettura, antropologia,
psicologia.. ma soprattutto si concentrò sulla storia, la sua materia
preferita. Oltre agli studi, Eglantyne prese parte a tutte le attività che la
LMH offriva: corsi di danza, sport all'aria aperta e teatro.
Purtroppo all'inizio del 1896 il fratello più giovane,
Gamul, si ammalò della stessa malattia del padre: la polmonite. Venendo a
mancare poco dopo lasciò, ancora una volta, la famiglia Jebb nel dolore. La
sorella più vicina a Gamul, Dorothy, soffrì particolarmente per la dipartita
del fratello, ma per fortuna la solidarietà e la gentilezza degli altri
fratelli riuscirono a farla stare meglio e con il passare del tempo ognuno di
loro tornò ai propri impegni.
I mesi successivi videro una Eglantyne profondamente
concentrata sui suoi studi, tanto che le compagne d'università notarono il
cambiamento nel suo stato d'animo.
Successivamente si dedicò ai poveri, unendosi a diverse
associazioni religiose e non, per poi avvicinarsi al misticismo.
L'anno dopo, nel 1897, partì con il fratello Dick alla
scoperta dell'India.
giovedì 4 aprile 2013
Testimonianza n°3
LA TESTIMONIANZA DELLA VOLONTARIA MARTINA
"Perché ho scelto Save the Children?
Perché trovo assolutamente ingiusto che milioni di persone
vivano nel superfluo mentre nei paesi del terzo mondo si combatta ogni giorno
contro la fame, l’ignoranza, la miseria, le malattie di massa.
Ho scelto Save the Children perché amo i bambini e grazie a
questa associazione spero, nel mio piccolo, di poter far qualcosa per loro, anche da lontano. Save
the Children opera in 120 paesi per garantire a tutti i bambini salute, sviluppo
economico e sicurezza alimentare e da più di 10 anni lavora in Italia per
proteggere i minori.
Faccio volontariato perché sarebbe l ‘ora che cambiasse
qualcosa, perché di fronte a questa realtà non si può restar fermi a guardare.
Inoltre, se non dedicassi un po’ di tempo alle altre persone del
mondo, pensando solo a me stessa, la mia non si potrebbe chiamare
vita.
Spero con queste mie poche righe di riuscire a far
riflettere qualsiasi persona che per caso o per volontà venga a leggere questo
blog.
Lo so che sono solo una piccola goccia in un oceano, però è
altrettanto vero che un oceano è formato da tante piccole gocce…"
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