martedì 9 luglio 2013

Bilancio 2012

Il 2012 è stato un anno impegnativo e gravoso sotto molti punti di vista, dalla crisi economica europea agli scontri sanguinari in Nord Africa e Medio Oriente. Durante tutto l'anno Save the Children ha sostenuto interventi in un centinaio di località sul territorio nazionale e in più di 27 paesi nel mondo, riuscendo a raggiungere 2,2 milioni di beneficiari diretti.

Tutto questo è stato possibile grazie ai nostri sostenitori che ci hanno permesso di raccogliere 52,6 milioni. Grazie a questi fondi nel 2012 abbiamo potuto aumentare del 18% le risorse destinate ai programmi e raggiungere così oltre 100.000 beneficiari in più rispetto al 2011.


BILANCIO 2012

martedì 18 giugno 2013

Testimonianza n°5

LA TESTIMONIANZA DELLA VOLONTARIA SIMONA

Mi sono imbattuta in Save the children per caso, prima non sapevo della sua esistenza né come associazione né come volontariato. Parlando con delle amiche, che avevano partecipato già a qualche iniziativa, mi sono avvicinata al gruppo volontari di Pisa, dove Francesca, la nostra referente, mi ha spiegato come è nata l'associazione, di cosa si occupa e delle varie iniziative che coinvolgono noi volontari. Mi è piaciuto l'ambiente che ho trovato dove noi volontari siamo attivi e partecipi nel far conoscere l'associazione e nel raccogliere fondi per progetti che riguardano anche l'Italia e non solo i paesi poveri come qualcuno può pensare. Questo spirito di iniziativa mi ha convinto a continuare in quest'opera di volontariato. "

martedì 21 maggio 2013

L'isola che non ci sarà


In Italia 1 bambino su 3 è a rischio povertà. Il 18% dei ragazzi abbandona la scuola e 1 milione e mezzo vive in territori avvelenati. Il 40% dei giovani è senza lavoro e molti non riescono a formare una famiglia o lasciare la casa dei genitori. Questo è ciò che emerge dal rapporto L'isola che non sarà, lanciato in occasione della campagna Allarme Infanzia.

VISUALIZZA IL RAPPORTO

sabato 4 maggio 2013

Testimonianza n°4

LA TESTIMONIANZA DELLA VOLONTARIA LAURA

" In Tunisia durante un'escursione ci vietarono di dare soldi ai bambini che mendicavano per strada. Io ero poco più che una bambina ma non scorderò mai la ressa di bambini che si accalcava intorno al nostro gruppo.
A distanza di anni ho capito che un piccolo gesto può cambiare tante cose. E sono fermamente convinta che se tutti ci impegniamo, se tutti facciamo un piccolo gesto, se tutti allunghiamo una mano verso quei bambini che ci guardano col naso all' insù, quel piccolo gesto può diventare un gesto veramente significativo, e avremo la possibilità di cambiare realmente qualcosa.
Ecco perchè ho deciso di far parte di Save the Children"

venerdì 19 aprile 2013

Mettere fine all'esclusione invisibile


 Il rapporto di Save the Children “Mettere fine all’esclusione invisibile” fa luce sul problema dell’istruzione a livello globale: sempre più bambini vanno a scuola, ma le disuguaglianze nell’apprendimento si trasformeranno in disparità di opportunità per il futuro. A due anni dalla scadenza degli obiettivi del Millennio, l’obiettivo è di aumentare l’accesso scolastico e la formazione di qualità per creare società più giuste, dove i diritti umani siano rispettati e la democrazia rafforzata.



martedì 9 aprile 2013

CAPITOLO 3


Eglantyne studentessa ad Oxford 1896

Dopo la morte del padre molte cose cambiarono, e i cambiamenti invasero la famiglia Jebb al punto da rendere le corse sui prati e la caccia alle farfalle solo un nostalgico ricordo. I bambini crebbero e lasciarono il sicuro nido di The Lyth, e anche Eglantyne seguì l'esempio dei fratelli.
Nel 1895 Eglantyne, contro il volere dei suoi genitori, lasciò la casa d'infanzia per completare i suoi studi ad Oxford. Le preoccupazioni dei genitori e dei parenti non erano strane all'epoca. Una donna istruita era una donna indipendente, il che l'avrebbe distratta dalla sua principale occupazione: la casa e la famiglia. Ma alla morte del padre, lo zio Bun prese le redini e riuscì a convincere la madre Tye a mandare i nipoti all'università.
Fu così che Eglantyne andò alla Lady Margaret Hall di Oxford. Ma, come ci possiamo immaginare, la situazione delle donne che frequentavano l'università era molto diversa da quella di oggi. Intanto dovevano essere scortate a lezione, poi non potevano partecipare ai circoli della domenica, non potevano incontrare un collega di sesso maschile e dovevano rientrare prima delle dieci per evitare una punizione. Come se non bastasse alle donne non era riconosciuta la laurea vera e propria ma veniva conferito loro un certificato.
Al suo arrivo alla LMH le venne dato un foglio con il regolamento, il primo pensiero di Eglantyne fu di andarsene immediatamente o di "Stare abbastanza da infrangere tutte le regole". 

Nonostante non condividesse il rigido regolamento rimase a studiare letteratura latina, filosofia, architettura, antropologia, psicologia.. ma soprattutto si concentrò sulla storia, la sua materia preferita. Oltre agli studi, Eglantyne prese parte a tutte le attività che la LMH offriva: corsi di danza, sport all'aria aperta e teatro.

Purtroppo all'inizio del 1896 il fratello più giovane, Gamul, si ammalò della stessa malattia del padre: la polmonite. Venendo a mancare poco dopo lasciò, ancora una volta, la famiglia Jebb nel dolore. La sorella più vicina a Gamul, Dorothy, soffrì particolarmente per la dipartita del fratello, ma per fortuna la solidarietà e la gentilezza degli altri fratelli riuscirono a farla stare meglio e con il passare del tempo ognuno di loro tornò ai propri impegni.

I mesi successivi videro una Eglantyne profondamente concentrata sui suoi studi, tanto che le compagne d'università notarono il cambiamento nel suo stato d'animo.
Successivamente si dedicò ai poveri, unendosi a diverse associazioni religiose e non, per poi avvicinarsi al misticismo. 
L'anno dopo, nel 1897, partì con il fratello Dick alla scoperta dell'India.


giovedì 4 aprile 2013

Testimonianza n°3

LA TESTIMONIANZA DELLA VOLONTARIA MARTINA

"Perché ho scelto Save the Children?
Perché trovo assolutamente ingiusto che milioni di persone vivano nel superfluo mentre nei paesi del terzo mondo si combatta ogni giorno contro la fame, l’ignoranza, la miseria, le malattie di massa.
Ho scelto Save the Children perché amo i bambini e grazie a questa associazione spero, nel mio piccolo, di poter  far qualcosa per loro, anche da lontano. Save the Children opera in 120 paesi per garantire a tutti i bambini salute, sviluppo economico e sicurezza alimentare e da più di 10 anni lavora in Italia per proteggere i minori.
Faccio volontariato perché sarebbe l ‘ora che cambiasse qualcosa, perché di fronte a questa realtà non si può restar fermi a guardare.
Inoltre, se non dedicassi un po’ di tempo alle altre persone del mondo, pensando solo a me stessa, la mia non si potrebbe chiamare vita.
Spero con queste mie poche righe di riuscire a far riflettere qualsiasi persona che per caso o per volontà venga a leggere questo blog.
Lo so che sono solo una piccola goccia in un oceano, però è altrettanto vero che un oceano è formato da tante piccole gocce…"

sabato 30 marzo 2013

BUONA PASQUA!


fai un bel gesto per questa Pasqua 2013!
scegli un regalo dalla Lista dei Desideri

La lista dei Desideri è il sito di Save the Children dove puoi trovare regali disegnati per aiutare a cambiare la vita di tanti bambini in tutto il mondo.
Il regalo che scegli online andrà simbolicamente ai tuoi amici, che riceveranno una simpatica cartolina, un'ecard o una videocartolina con certificato di donazione, e concretamente a beneficio dei bambini delle aree in cui Save the Children lavora.
Ci sono doni per ogni tipo di evento, per tutte le tasche e sono tutti regali che possono fare la differenza!

venerdì 22 marzo 2013

CAPITOLO 2


Adulti da sinistra: Zia Nony, zio James e zia Bun
Bambini da sinistra: Eglantyne, Gamul, Dorothy e Lill 
Hallam 1889

Questo secondo capitolo si apre con la visita della casa d'infanzia di Eglantyne, "The Lyth". L'autrice, accompagnata dal nipote di Eglantyne Lionel, scopre il magico luogo in cui la fondatrice di Save the Children è cresciuta. è una fantastica casa coloniale della prima metà del XIX secolo, il tempo è stato così clemente da conservarla intatta. 

Eglantyne, nata nel 1876, trascorse la sua infanzia tra i cavalli della tenuta, gli sterminati prati e tra i libri della biblioteca personale. 
Il padre, Arthur, era un avvocato e un fervente conservatore, ma nonostante le sue attività politiche e legali era un uomo molto sensibile, gentile ed intellettuale, fu infatti definito dalla sua primogenita "sensibile come una donna". La madre, Tye, era una conservatrice anglicana, fondatrice della "Home Arts and Industries Association". Fu lei a trasmettere a Eglantyne la forte coscienza sociale verso gli altri, specialmente verso i bambini. 

Da questa armoniosa e socialmente importante coppia nacquero sei bambini, Eglantyne fu la quarta. 
Fin da piccoli i sei giovani Jebb furono indirizzati verso la letteratura e la politica, il padre, infatti, soleva portare con sé i figli ai suoi dibattiti e agli incontri letterari a cui i piccoli partecipavano con timorosa e titubante adorazione nei confronti del genitore.
Eglantyne era la poetessa di famiglia, tutti i suoi familiari vedevano certo il suo futuro di scrittrice. Fin da piccola per sfuggire al caos della grande famiglia si rifugiava nei suoi sogni, e con la sua fervida immaginazione creava mondi e personaggi che poi metteva per iscritto. Alcuni suoi scritti, sulla scia della Austen, trattavano del rapporto tra sorelle, mentre altri, ispirati a Scott, vertevano su argomenti di cavalleria. Le eroine delle sue storie erano coraggiose condottiere e tutte votate al sacrificio personale.
All'età di nove anni, coinvolse l'intera famiglia nella sua passione per la militanza. Creava mappe e bandiere, si inventava contee e titoli e inscenava scene di battaglia azzardando svariate tecniche di guerra.
Una volta cresciuta, abbandonò i giochi di guerra e le favole immaginarie per dedicarsi allo studio del francese, tedesco de del pianoforte, sempre sorvegliata dall'istitutrice. Successivamente fu la zia Bun a completare la sua educazione e ben presto i romanzi cavallereschi furono sostituiti dal "The Times". La zia Bun ebbe un'ulteriore influenza nei confronti di sua nipote. In quanto Liberale incrementò in lei l'interesse verso i diritti umani, l'istruzione aperta alle donne ed il suffragio universale, che portarono alla stesura dei suoi primi romanzi, tra cui "The Rebel".
Ma in quel tempo un'altra ondata di cambiamento si stava avvicinando: Darwin, che, con le sue teorie avanguardistiche sconvolse la cieca fede cattolica di Eglantyne, spingendola verso l'agnosticismo.

L'atmosfera del Lyth fu la perfetta incubatrice per formare la pioniera che fu Eglantyne, ma questa aria di riforme e di avanzamenti intellettuali si fermò bruscamente con la morte improvvisa del padre Arthur, all'età di 55 anni. La moglie e l'intera famiglia furono devastati dal dolore. Da una famiglia intimamente votata verso il sociale, i bisognosi, l'equità di diritti, non ci si sorprende a sapere che tutti i piccoli Jebb furono molto importanti, se non vitali, per contribuire a rendere il mondo un posto dove non ci fossero distinzioni. Ma nessuno quanto Eglantyne segnò la storia.

venerdì 15 marzo 2013

DUE ANNI dall’ inizio del conflitto in Siria

BAMBINI SOTTO TIRO



Due milioni di bambini intrappolati all’interno del territorio siriano sono vittime innocenti di un conflitto sanguinario che ha già fatto 70.000 vittime. Malnutrizione, malattie, gravi traumi e matrimoni precoci per le ragazzine sono ormai un rischio costante in Siria. Dopo due anni di violenze che non hanno fine nel paese, il nuovo rapporto dell’Organizzazione denuncia l’impatto devastante della guerra sui bambini, che faticano a trovare il cibo, a decine di migliaia sono costretti a vivere nascosti in fienili, parchi o nelle grotte, senza servizi igienici, e senza scuola, perché la gran parte degli insegnati sono fuggiti.


venerdì 8 marzo 2013

Testimonianza n° 2

LA TESTIMONIANZA DELLA VOLONTARIA BERENICE


"Spesso mi capita di pensare a quante sfortune si abbattono su di me e sulla mia vita, ma subito mi rendo conto di quanto invece io sono fortunata rispetto a tante altre donne, uomini e bambini. 
E’ per questo che trovo l’attività del volontariato un buon modo per riflettere su tante cose che spesso diamo per scontate, per dimostrare solidarietà verso chi è meno fortunato di noi, perché infondo noi siamo soprattutto cittadini del mondo! e dovremmo avere cura e interesse del nostro pianeta e soprattutto dei suoi abitanti e dimostrare solidarietà nei confronti del prossimo!
Grazie all’ attività con Save the Children, ho, per prima cosa, preso coscienza di tante cose che tutti dovrebbero conoscere e sul quale dovrebbero riflettere  più spesso, e con tante e diverse attività ho cercato di aiutare, facilitare, migliorare il lavoro che gli operatori di Save the Children svolgono ogni giorno in Italia e all’ estero, per cercare di migliorare le condizioni di vita dei bambini di tutto il mondo, che dovrebbero rappresentare il futuro e non la povertà, la miseria e lo sfruttamento"

domenica 3 marzo 2013

CAPITOLO 1 Immaginando Eglantyne


Come stavamo dicendo nonostante non abbia mai avuto figli e non abbia mai dimostrato di gradire particolarmente la compagnia dei bambini, Eglantyne è riuscita non solo a salvare milioni di loro abbandonati alla fame in seguito alle devastazioni della Prima Guerra Mondiale, ma ha anche definitivamente cambiato lo sguardo degli adulti sul mondo dell’infanzia. L’importanza del suo ruolo nella realizzazione di tutto questo è testimoniato dalla sua immensa eredità: Save the Children, la più grande organizzazione indipendente che opera in tutto il mondo per l’attuazione dei diritti dei bambini e delle bambine, e il riconoscimento di questi stessi diritti da parte delle Nazioni Unite che oggi li sanciscono in una dichiarazione ratificata da quasi tutte le nazioni del mondo. Nonostante l’enormità del debito che abbiamo nei suoi confronti, oggi però la sua storia è poco conosciuta. L’affermazione può sembrare paradossale eppure è la sua stessa biografa a rivelarlo, indicando in una fotografia, un paragrafetto a lei dedicato sul sito web dell’organizzazione, nella sua vecchia macchina da scrivere e nel nome di una sala riunioni, tutto ciò che della sua memoria restava nella sede di Save the Children in cui lei stessa operava. 

Nel primo capitolo del suo libro Clare Mulley ci racconta il suo primo vero incontro con Eglantyne. In quel periodo si stava occupando di un campagna di raccolta fondi per Save the Children che si presentava particolarmente difficile. Il problema non era tanto nei programmi proposti, quanto piuttosto nel fatto che la gente aveva cessato di ascoltare. Le organizzazioni umanitarie in favore dei bambini si erano moltiplicate, ma i grandi donatori cui potersi rivolge erano grosso modo gli stessi e questi cominciavano a sentirsi oppressi e a rifiutarsi di prestare aiuto. Come conseguenza dopo qualche settimana in cui continuava a ricevere solo rifiuti, Clare cominciava a dubitare e a scoraggiarsi fino a quando una frase di Eglantyne cambiò completamente la sua prospettiva: “il mondo non difetta di generosità, bensì di immaginazione e per di più è tremendamente occupato”. Rendere le persone consapevoli e partecipi dei problemi, questa era la genialità di Eglantyne. 

Clare scoprì così che la genialità di Eglantyne era racchiusa nella sua capacità di catturare l’immaginazione della gente rendendoli al tempo consapevoli dei problemi dell’umanità e fiduciosi di poter contribuire personalmente alla loro risoluzione. Fu proprio per questa scoperta che la Murrey si meravigliò ancor di più dell’oblio in cui la sua memoria era caduta. Le prime notizie sulla vita privata di Eglantyne che la sua nuova biografa riuscì a reperire, erano contenute in una scheda, compilata dagli archivisti di Save riguardante le Trentaquattro cose che non sapete di Eglantyne Jebb. Scorrendola venne così a conoscenza di alcuni aspetti curiosi della sua personalità quali il suo temperamento estremamente battagliero da bambina, o la sua enorme distrazione da adulta tale da farle dimenticare persino la meta dei suoi spostamenti. Adorava le arrampicate in montagna e ballare e si dedicava alla scrittura di pessimi romanzi d’amore, ebbe molte delusioni sentimentali e non fu certo la migliore raccoglitrice di fondi! Si trattava dunque di un’eroina piuttosto fragile, e forse proprio per questo molto più simpatetica. Ma fu solo nel 2001 quando sospese il lavoro per la maternità, che la Murrey decise di approfondire la conoscenza.

Il primo scritto biografico su Eglantyne risale a due anni dopo la sua morte e fu redatto con la collaborazione della sorella Dorothy. Il libro era intitolato La fiamma Bianca a sottolineare il grande fervore e l’incredibile ammirazione che Eglantyne aveva per il suo lavoro. Successivamente comparvero altri scritti per lo più poco noti dai quali si può tuttavia ricavare una cronologia degli avvenimenti principali della sua vita. Ciò che salta maggiormente agli occhi è il suo interesse per le problematiche sociali e la volontà di intervenire attivamente in esse che la portarono a sperimentare diverse forme di volontariato. In particolare risulta costante la lotta nei confronti delle idee conservatrici e delle leggi oppressive dell’epoca in cui visse. Dotata di un indubbio carisma riuscì a portare dalla sua parte non solo l’aristocrazia inglese, ma perfino il Papa e i governi bolscevichi. Costante fu il suo impegno nell’ informare l’opinione pubblica di quale fosse la reale situazione sociale, sfidando la censura governativa fino all’ arresto. La forza nel portare avanti i suoi progetti risulta tanto più ammirevole se si pensa al clima di sottomissione culturale e giuridica in cui le donne dell’epoca erano costrette a vivere, escluse dall’ istruzione e dal mondo del lavoro, relegate al solo ruolo di moglie e madri, avevano come unica possibilità di affermazione sociale il contrarre un buon matrimonio, ma anche in questo caso il miglioramento era solo effimero perché all’ autorità paterna non si sostituiva la libertà individuale, ma un nuovo padrone: il marito.

Considerando tutto questo viene dunque spontaneo domandarsi perché mai Eglantyne abbia tenacemente coltivato il suo obbiettivo arrivando perfino a danneggiare la sua salute. Perché non ha scelto la strada canonica dell’affermazione sociale: perché non si è sposata? perché non ha avuto figli? Sappiamo che soffriva di instabilità emotiva, come molte donne all’ epoca e quale logica conseguenza del clima di repressione in cui erano costrette a vivere, ma chi era in realtà Eglantyne? 

domenica 24 febbraio 2013

L' Atlante dell' Infanzia (a rischio)

Oggi vi facciamo partecipi di una delle innumerevoli pubblicazioni di Save the Children  :

" L'ATLANTE DELL'INFANZIA (A RISCHIO)"



L’Atlante raccoglie, elabora, e analizza un’ampia serie di dati e di indicatori specifici del mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Vuole fornire una fotografia di insieme delle condizioni di vita e di salute dei minori italiani, prestando particolare attenzione alle aree del rischio. È insieme uno strumento di studio e un’agenda di lavoro per tutti coloro che hanno a cuore il futuro del paese.

Bambini sempre più fragili e poveri di futuro, esposti a sfide sempre più difficili. Neonati e già con un' ipoteca di 3.500.000 euro di debito pubblico a testa, il più alto d'Europa. Destinati ad essere sempre meno nel prossimo futuro, con sempre meno peso politico. E' questo il messaggio più forte sotteso al terzo "Atlante dell'Infanzia (a rischio)" di Save the Children.

per consultare l'intera pubblicazione: Atlante dell'infanzia

lunedì 18 febbraio 2013

Testimonianza n°1

LA TESTIMONIANZA DELLA VOLONTARIA FRANCESCA
"Perché ho scelto proprio Save the Children? Non so ... 
 Forse perché come donna mi piace l'idea di contribuire 
 al sogno di un'altra donna, Eglantyne Jebb, 
 che fondando Save the Children ha salvato milioni di bambini.
 Forse perché amo i bambini,
 e se potessi creerei per loro un mondo incantato
 fatto di amore, rispetto e protezione dove nulla potesse oscurare
 lo splendore immenso dei loro occhi.  
 Ma forse perché ho sviluppato la consapevolezza che solo agendo
 di concerto con gli altri, il mio amore può raggiungerli tutti,
 perché là dove le mie mani non potranno mai arrivare,
 ci sarà la mano di un altro volontario e così attraverso gli altri
 potrò prendermi cura anche di quel bambino lontano e
 sarà per me come stringere tra le mie braccia tutti i bambini del mondo.

 Per questo ho scelto Save the Children: perché attraverso
 la collaborazione mondiale il mondo si trasformi
 in braccia accoglienti per tutti i bambini." 

mercoledì 13 febbraio 2013

Perché la biografia di Eglantyne Jebb


Guardando quanto e come Save the Children si è diffusa nel mondo, non possiamo fare a meno di pensare che la persona che l’ha creata dovesse essere animata da un amore assoluto e incondizionato verso i bambini. Probabilmente sapendo che era una donna ce la immaginiamo madre affettuosa di molti figli. Niente di più falso! Certo Eglantyne Jebb doveva possedere una carica umana fuori dal comune, ma molte delle nostre fantasie sono solo frutto di stereotipi sociali e non corrispondono alla realtà storica. Infatti a discapito di tutte le consuetudini sociali dell’epoca Eglantyne non solo non ebbe figli, ma nemmeno si sposò! E come se ciò non bastasse per scandalizzare la nostra immaginazione, non era nemmeno particolarmente “amante” dei bambini. Li definiva “piccoli miserabili” e aggiungeva che la sola idea di una stretta vicinanza fisica con loro le sembrava impossibile. Eppure con il suo “impegno a distanza” è riuscita a salvarne milioni. Una domanda sorge spontanea: ma chi era dunque questa donna? cosa l’ha spinta a fare tutto ciò che ha fatto?

È per rispondere a questi interrogativi che abbiamo deciso di intraprendere la lettura di un libro molto particolare The Woman Who Saved the Children. A Biography of Eglantyne Jebb Founder of Save the Children scritto da Clare Mulley e non ancora tradotta in italiano. Quello che vi proponiamo in questa sezione del blog è un riassunto, fedele e accurato, capitolo per capitolo, di questa straordinaria storia. Ogni settimana posteremo su questa pagina una parte della sua vita, come in un romanzo d’appendice, solo che questa non sarà una storia inventata, ma concreta e reale quanto possono essere i risultati che nascono dalla volontà umana! Siete pronti? E allora partiamo alla scoperta di Eglantyne Jebb e della sua creatura: Save the Children.

venerdì 11 gennaio 2013

Risultati campagna Save+Ovs



Tra il 7 ed il 26 dicembre abbiamo raccolto 157.000 euro !

Con questa cifra per esempio potremmo garantire un corso di formazione per 10 giorni sulle basi della salute materno infantile a più di 380 operatori sanitari in Etiopia, Uganda, Malawi…e fornire loro altrettante biciclette per spostarsi veloci da un villaggio all’altro e permettere così che migliaia di bambini e madri vengano salvati da morte certa!

A dicembre circa 60 volontari in tutta Italia si sono recati in alcune Oviesse della propria città (fra cui Pisa) e armati di pazienza, di professionalità ma sicuramente di un sogno in tasca  hanno passato il sabato pomeriggio cercando di “ armare” i clienti OVIESSE della stesse armi e far capire quanto fosse importante comprare quel libro.